Luoghi caratteristici del paese

di Amelio Bucciantini

Di fronte alla Pieve di San Giovanni Battista (lato sud) vi è il Parco della Rimembranza (1922) dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale. (13 caduti) simboleggiato dal numero dei tigli presenti.
Poco prima, lungo la strada comunale, un’antica fonte ricavata in una nicchia di pietra datata 1890 denominata la “pilla” dove in passato si abbeveravano cavalli e muli in transito nella strada.
Poco lontano, sorpassata una fontana pubblica e un lavatoio in località “Doccia” si trova la ex scuola pubblica divenuta nel 2003 sede permanente di un laboratorio didattico con annesso il “Museo delle tradizioni popolari e della memoria” con gli antichi mestieri di Saturnana.
A poca distanza vi è il borgo de “I santi” (dal nome di una famiglia, i Santini, che nel passato abitavano nel luogo) e la “Verginina” poi diventata il “Ballerini” (da una famiglia di chiodaioli che visse ed operò in loco fino al 1920).
A fianco della casetta dei Ballerini emporio e trattoria presente anteguerra, diventò poi bar, generi alimentari, tabacchi e forno.
A poche decine di metri c’è il “Circolo Ricreativo ARCI ex combattenti e reduci” costruito ex novo nel 1955 dopo l’abbandono del vecchio circolo in località “Castelli”, anticamente detto la “Panchora” situato al termine del viale panoramico detto della “Croce” dal quale è visibile tutta la pianura pistoiese.
Passato l’abitato di Panchora o Castelli, inizia il borgo antico di Fontana (o Fontana Ghisi o Panchora e San Lazzaro) , un grosso abitato arroccato a ridosso del monte denominato la “Grande Selva” dove fino a pochissimi decenni fa esisteva un’antica costruzione denominata l’ “Archino”, accesso occidentale al borgo e alla strada che lo taglia trasversalmente con un selciato che una volta era tutto in pietra. In questo suggestivo borgo costellato di vecchie costruzioni datate con lapidi risalenti al ‘700 si trova anche una suggestiva sorgente con grotticella nella parte bassa del borgo raggiungibile da una stradina e gradinata con vicino un lavatoio coperto (1960).
Proseguendo verso est, a poche centinaia di metri, un grande e antico casolare immerso nel bosco denominato il “Santo” con un portico del ‘400 e un affresco dei primi del ‘500 raffigurante San Francesco e San Giovanni Battista (patrono di Saturnana) in preghiera con puttini e Padre Eterno.
Intorno alla collina e nel fitto bosco numerose cave di pietra (Fontana), di Alberese (Ronchi), di calcare (Corneto, Lappata e Calabbiana) ormai abbandonate. Poco oltre, lungo una strada che conduce al casolare di “Corneto”, i resti di alcune fornaci, una più antica risalente alla fine dell’ottocento e un’altra rimasta attiva fino al 1962-1963 dei fratelli Galigani allora proprietari di tutta la zona circostante dove esiste, lungo un torrente, la “Grotta bianca”, una formazione stalattitica a cielo aperto. Poco più in alto dello stesso torrente la famosa “Grotta delle Fate” o “Buca” con attorno altre innumerevoli, ma più piccole, grotte catalogate dal C.A.I. nei primi anni duemila. La grotta cantata dal poeta-carbonaio F. Bardini ai primi del ‘900 nel suo piccolo ma suggestivo poema in rima “La Grotta delle Fate ossia la storia delle sette ragazze”.
Alle spalle del casolare di Corneto, su un alto cornicione si aprono i “rifugi di guerra”: cinque cavità abbastanza profonde e comunicanti tra loro.
Verso Nord-Ovest, più in alto della chiesa, si trova l’antico abitato di “Cerchiaio”, le fonti del Brandeglio e i resti di alcune cave di arenaria (Ravacce) con i ruderi di dei villaggi di “Casapiccini”, di “Vignale” e alle case abbandonate alla fine del ‘700.
Altre località a monte di Saturnana, i casolari di “Barbicaio”, la “Casa Nuova” e “Uliveto” suggestivo borgo con un interessante archino, una casa contadina e una “villa padronale” poco distante. A poca distanza lungo una stradina boschiva si trova una fonte con lavatoio denominata la “Lavacchierini” che prosegue verso il casolare del “Castelluccio” non distante dall’abitato del “Poggiolo”.
Dall’altra parte del paese lungo il fiume “Piestro” si trova la località del “Botro”, a poche centinaia di metri dalla Pieve di San Giovanni Battista, raggiungibile da una stradina costeggiante la chiesa dove è ancora visibile l’antico complesso di edifici risalenti al 1700 (almeno un edificio è di epoca molto più antica, si denota dall’arco a sesto acuto n.d.r.) costituito da quattro bottacci, due mulini e una ferriera con un antico ponte e imponenti serre adiacenti al complesso che fu demolito dai tedeschi durante l’ultimo conflitto mondiale.
Poco lontano, a valle del fiume, il mulino di “Nelle” raggiungibile da una strada che bordeggia il torrente dove più in basso c’è un interessante ponte molto stretto a due arcate denominato del “Picchio” con vicino una verginina e a poca distanza un altro mulino adiacente ad una casa colonica.
Scendendo ancora il fiume, incontriamo il “Serrone”, grandiosa e suggestiva piccola “cascata” costruita in epoca granducale. Poco più in alto, su versante destro del Piestro, si erge un borgo antichissimo, Lizzanello, frazione di Saturnana dove esistono costruzioni risalenti al ‘400, ‘500 e ‘600.
Nel centro del borgo la casa natia di Pietro Becarelli, unico garibaldino pistoiese che partecipò all’impresa dei Mille. Adiacente alla casa un interessante oratorio del 1400 orientato verso sud con una strada che conduce a Saturnana e ai borghi di Villa di Saturnana e di Cireglio ma anche a Camporipano e Selvapiana.
Da non dimenticare l’abitato di “Niccolini” e “Puriana” dove esisteva un fortilizio, il “Gorgaccio”, il “Poderino” e l’antica fattoria di Piella con il suo lago artificiale.